“Ascoltiamo La mia orchestra, che banda!”, cioè
il libro pubblicato da Simone Puggelli in questo 175mo Anniversario
dell’Orchestra Chiti, è il titolo dell’evento culturale svoltosi nella
Sede dell’Associazione sabato 1 Aprile u.s., a partire dalle ore 16.
Si potrebbe equivocare che si sia trattato di una mera pubblica
lettura. No!
È stato invece un piacevole
pomeriggio trascorso ad ascoltare musica, o meglio brani musicali accennati o
ampiamente citati nell’opera, con l’insostituibile commento dell’Autore che,
maestro di musica, ha fornito talora anche le opportune spiegazioni di
carattere tecnico.
Libro alla mano, il pubblico
presente ha potuto rileggere pagine che si potevano pienamente apprezzare col supporto audio di più o meno celebri esecuzioni orchestrali, in primis il
quarto tempo della Nona Sinfonia di Beethoven diffusamente commentato da pag. 209
a pag. 216 con le emozioni a suo tempo suscitate nell’animo del Maestro.
Non potendo per motivi tecnici
postare la ripresa di questa parte, diamo qui testimonianza dell’evento
attraverso tre video…
Il primo si riferisce al cap. 5 (Tutta un’altra
musica) che riporta un episodio occorso al maestro Angelo Iuorno durante
una prova nella quale gli strumentisti della Chiti, a sua insaputa, gli
suonarono gli auguri di buon compleanno al posto del previsto pezzo tratto da West
Side Story: a tal riguardo l’Autore ha dovuto profondersi anche in una
dimostrazione pratica con l’ausilio della pianola per far capire al pubblico, …
quello più profano (come il sottoscritto), in che cosa consiste un accordo di quarta eccedente
che poi si risolve in una quinta!
Il secondo (con riferimento a
pag. 135 – cap. 16: Il pullman dei desideri) è uno spezzone tratto dal film “I figli del deserto” in cui
Stanlio e Ollio suonano con l’ukulele e cantano la canzone “Honolulu
baby”.
Il terzo, infine, riguarda il
cap. 25 ( C’era una volta il cinema ): presenta una serie di spezzoni di
film proiettati al Castello dell’Imperatore il 24 luglio 2015, mentre la ns. Orchestra
eseguiva dal vivo, in sincronia con le immagini, le relative colonne sonore, in
uno spettacolo organico ed originale, organizzato in ordine cronologico per
generi cinematografici.
Come in quell'occasione le
riflessioni dell’Autore/trombonista si concludevano per iniziare a suonare
nello spettacolo, così in tono pacato è terminato l’evento con riferimento alle
ultime parole di quel capitolo, che fanno risaltare la capacità evocativa ed
emozionale della musica e del suo linguaggio universale: “È bene che sia
la musica a concludere la serata, perché non si sciupano con le parole le
emozioni create dalla musica.”