sabato 30 aprile 2016

25 aprile 2016: festa della Liberazione



Qui vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti li avessero aperti
per sempre alla luce.

A queste parole di Giuseppe Ungaretti, tratte dalla poesia "Per i morti della Resistenza", si è ispirato il concerto tenuto dalla ns. Orchestra in Piazza de Comune il 25 aprile, nell'occasione della festa della Liberazione.
   La perennità della vita di quei partigiani che l'hanno spesa per la collettività non dipende solo dal ricordo, ma soprattutto dalla nostra capacità oggi di far rivivere quegli ideali di civiltà e umanità e di far crescere i germogli degli ideali democratici sbocciati 71 anni fa.
   E la musica, con la sua armonia di puri suoni, ha alimentato negli spettatori presenti, in sintonia con i musicisti, tale speranza di pienezza di vita, sia attraverso il più celebre canto partigiano (Bella ciao) e l'Inno d'Italia, sia per mezzo di pezzi di musica leggera (I've got you under my skin, Les Champs Elysées, Nel blu dipinto di blu, Hair, selezione di brani di Perez Prado).
   Limiti di tempo, dovuti al successivo ammainabandiera, alle 18 in Piazza delle Carceri, cui  partecipava il gruppo ottoni della ns. Orchestra, ha imposto una drastica riduzione del repertorio consueto.
   Non meno importante è stato comunque tale momento. Sì è trattato, infatti, di una cerimonia sobria e toccante, che non ha certo evocato spiriti bellici, ma ha voluto sottolineare anch'essa l'attualità di quella pagina della nostra storia, perfettamente in linea con le parole pronunciate lo stesso giorno dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella:
"È sempre tempo di Resistenza, perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente. Non ci può essere pace solo per alcuni e miseria, guerre, fame per altri... E, ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza".

Bella ciao
 Ammainabandiera

 

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